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Lavorare ad uncinetto fa bene al corpo e alla mente!
A differenza di altri lavori manuali, abbatte lo stress e fa rilassare in modo profondo.
E’ come recitare un mantra: ad ogni giro corrispondono sequenze ripetute, diverse dalle precedenti. Sono proprio queste ripetizioni a permettere di focalizzarci, escludendo tutto il resto.
Già dopo qualche giro, il corpo si rilassa, il respiro cambia, la mente si svuota lasciando spazio alle percezioni (si riescono perfino a sentire meglio i suoni che ci circondano).
Si attiva quel dialogo interiore che il rumore frenetico della vita quotidiana ci impedisce di sentire.
E in breve, si passa dal pensare al fantasticare!
Star del cinema che lavorano ai ferri
Perfino insospettabili Star del Cinema non hanno resistito! Nei momenti di pausa, era il passatempo più diffuso tra molti divi. E non solo attrici!!
La lista è lunga: Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Doris Day, Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, Katharine Hepburn, Cary Grant, Veronica Lake, Bette Davis, Joan Crawford, Gary Cooper, Sofia Loren, Ida Lupino, Jean Harlow, Angela Lansbury, Silvia Sydney, Brigitte Bardot, Sarah Jessica Parker, Julia Roberts, Robin Williams, Russell Crowe.
Vintage più che mai di moda: parola di Anna Wintour
Sull’onda vintage iniziata una decina di anni fa, l’uncinetto ha conosciuto un revival vitalizzante, arrivando a contaminare anche settori impensabili fino a qualche anno prima come l’architettura (design di interni ed esterni) e l’alta moda con testimonial d’eccezione.
A consentirne il rilancio è stata l’innovazione, il guardare con occhi diversissimi da un passato in cui pizzi, merletti e centrini erano le sole possibilità di tale lavorazione, prevalentemente monocromatica (bianco e beige). L’introduzione di colori, forme e l’aver esteso lo sguardo ad abbigliamento e accessori ha reso possibile la costruzione di un nuovo mercato dalla vita lunga.
Maglieria, abiti, borse, amigurumi, arredamento per la casa: sono alcuni dei settori che ne stanno maggiormente risentendo.
I riflettori che la grande industria ha acceso, hanno favorito la creazione di un indotto attivo, di qualità e in continua crescita.
Rete, TV e canali tematici supportano il settore; in molte serie televisive, si vedono sempre più spesso attori che indossano maglieria ad uncinetto e ferri, fatta a mano.
E’ bastato che Giuseppe Rovazzi interrompesse la trasmissione “W RaiPlay” con un maglione multicolor (Ep.5) per far schizzare le vendite al dettaglio di lana colorata.
Recentemente la potente regina della moda Anna Wintour (direttrice a vita di VOGUE), si è schierata a sfavore dell’industria low-cost degli abiti usa-e-getta con un’affermazione considerevole: “Il segreto della vera eleganza è la qualità di ciò che s’indossa.”
Vintage diventa sinonimo quindi di qualità per eccellenza. Rappresenta epoche in cui erano considerati importanti i materiali usati, le mani esperte di artigiani e la fantasia creativa dei designers.
Mantiene giovani ed è facile da maneggiare ovunque
Forse è l’aspetto più importante del lavorare ad uncinetto o ferri, poiché dà prospettiva. Avere un progetto nel cassetto o nuove idee da provare ci fa guardare al futuro in modo diverso. Cambia il modo in cui si pone alla vita, è un piccolo rifugio sicuro e protetto.
E’ soprattutto un’arte antica che resiste a far da contrappunto all’era digitale, in cui ci ritroviamo totalmente immersi. Al contrario del cellulare, ci mette in contatto con una sola persona: noi stessi.
E vi pare poco?
E’ bello da vedere
Come nella danza classica la posizione ed i gesti sono importanti, anche qui l’impugnatura è fondamentale: le mani devono lavorare il filo con grazia ed eleganza.
E’ l’unico punto in cui vale la pena mantenere la tradizione secolare.